L'ennesima inchiesta in corso sulle disfunzioni dell'ufficio condono del Comune di Roma denuncia abusi, ricatti e minacce ai privati, alle imprese e alle stesse autorità chiamate a fare luce e mettere ordine.
Tempi per l'accesso agli atti o per un semplice appuntamento da parte dei cittadini allungati arbitrariamente, archivi tenuti volutamente in disordine, pratiche nascoste e ritrovate, denunce ed esposti ignorati.
Una situazione scandalosa che si trascina da anni e che angoscia i cittadini, tiene lontano gli investitori, soprattutto stranieri, crea un danno alla libertà d'impresa dei cittadini e contribuisce alla svalorizzazione del patrimonio immobiliare della capitale.
Se ancora non avete letto l'articolo di oggi 24 aprile pubblicato dal Corriere della Sera e se ancora non avete motivo per arrabbiarvi, eccovi accontentati. Di seguito, i passi più significativi dell'articolo del quotidiano a firma di Ilaria Sacchettino
"C'è una inefficienza che sfocia nell'autolesionismo all'ufficio condono: il Campidoglio, qui, ha trascurato la riscossione di 60 milioni di euro. Un tesoretto rappresentato da tasse e diritti sulle sanatorie di abitazioni locali commerciali, verande e lavatoi un tempo abusivi, quindi condonati condonati. Lo scandalo degli oneri perduti emerge dalla relazione del dirigente capitolino Antonello Mori, oggi depositata assieme a molta altra documentazione con la conclusione delle indagini per corruzione del pm Carlo Villani.
Come è stato possibile eludere la legge tanto a lungo lo scoprirà a questo punto la magistratura contabile ma, con l'aiuto della relazione Mori, si può già ricostruire il cupio dissolvi amministrativo degli uffici in via di Decima, tra resistenze passive e vere e proprie minacce ai cittadini
Ma quali tutele ha il cittadino che si addentri al condono? Nessuna, secondo Mori. Il ricatto burocratico è sempre in agguato mentre la gente si lamenta con reclami, proteste e diffide legali senza nulla ottenere. Il muro di gomma, soffice ma impenetrabile, si estende perfino ai beni confiscati alla malavita. Quelli pure sono soggetti all'inefficienza dei dipendenti di risorse per Roma.
Gli incarichi dei funzionari non ruotano mai in questi uffici dove le norme dell'anticorruzione sono carta straccia.
La savana di provvedimenti e documentazione favorisce solo i funzionari che vedono accrescere il loro potere nei confronti dei cittadini.... La follia amministrativa di via di Decima è scandita dall'arbitrio: "la generale situazione di disordine nella tenuta degli archivi digitali e cartacei, che appare artatamente creata, consente alla società di decidere in modo arbitrario quali pratiche evadere prioritariamente e la durata dei procedimenti". Tutto contribuisce a creare una "pressione psicologica" sul cittadino terrorizzato all'idea di dover passare per quei luoghi."
Copyright: Corriere della Sera
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La situazione dell'ufficio condono di Roma non soltanto danneggia i cittadini romani ma, come analizzato in questo articolo, tiene lontano investitori e acquirenti stranieri.
Questi infatti, non riuscendo a capire la complessità della nostra burocrazie e le norme che bloccano anche per anni la vendita di un immobile, spesso preferiscono desistere e acquistano casa in Italia altrove.