Roma ha un patrimonio immenso, talmente grande, stratificato, distribuito e a volte nascosto su tutto il territorio che il 30% dei suoi beni non sono ancora stati censiti e catalogati e non possono essere valorizzati e gestititi bene. Per conoscere il patrimonio di Roma Capitale serve un Atlante.
Si tratta del nuovo sistema la cui funzione è quella di censire il patrimonio di Roma Capitale Progetto partito l’anno scorso con lo studio di fattibilità realizzato dalla fondazione Ifel-Anci, e presentato ieri dopo tanti annunci, il progetto Atlante sarà pronto e operativo nel corso del 2025.
Diversi i suoi scopi:
- sostituire i diversi sistemi attualmente usati dall’amministrazione con un unico applicativo patrimoniale, inventariale e gestionale, accessibile a tutti, interoperabile e in grado di fornire dati asseverati.
- "scovare" e inventariare correttamente un'infinità di beni comunali ancora "sconosciuti" (si calcola che il comune stesso non conosca circa il 30% del proprio patrimonio)
- in terzo luogo consentire a tutti i cittadini, alle imprese e alle amministrazioni del territorio di valorizzare con più efficienza e trasparenza i beni esistenti, facendo in modo che portino valore, anche economico, per la città e per tutta la comunità
Il censimento dei beni di Roma Capitale
Un lavoro che vede coinvolto un team dedicato composto da 57 persone, 21 dipendenti di Roma Capitale e 36 esterni, che lavora da febbraio scorso: inventariati 732 atti e 839 beni. A questa "impresa" stanno collaborando le tre università pubbliche di Roma (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre) oltre ad aziende come Almaviva, Ideare, KPMG, Maggioli, Medilife, Nolan Norton.Per la presentazione del progetto il sindaco Gualtieri ha commentato:
"E' un momento molto importante perché il censimento del patrimonio è una questione annosa, negli anni passati sono stati fatti molti annunci e ci sono state molte richieste di censimento. Sono stati fatti tanti tentativi, ma a oggi non esiste una gestione completa e integrata con le caratteristiche del nostro patrimonio, che è unico per complessità, che comprende una varietà di beni molto ampia, tra parchi, ville ed edifici di ogni epoca.
C'è un altro aspetto: portare alla luce beni mai censiti fa sì che il loro valore possa essere incluso nel Bilancio, aumentando i nostri margini di spesa. Roma sta finalmente mettendo ordine nel suo Patrimonio, sprigionando un grande potenziale finora non espresso"
L'assessore Tobia Zevi ha aggiunto
"Ci si chiede spesso per quale motivo Roma Capitale non conosce il proprio Patrimonio. Per porre fine a questa situazione che si trascina da troppo tempo, abbiamo deciso di compiere una piccola rivoluzione, che ci aiuterà a mettere sempre di più il Patrimonio al servizio delle romane e dei romani, che per poterlo utilizzare devono innanzitutto conoscerlo. Abbiamo ora a disposizione strumenti innovativi e le giuste professionalità per riuscire a realizzare il primo censimento interamente digitale del Patrimonio di Roma Capitale".