La famiglia reale possiede nel complesso oltre l'1% del territorio della Gran Bretagna, più di 202 mila ettari di terreno, e migliaia di immobili sparsi in tutto il Regno che l'anno scorso hanno fruttato alla Corona 400 milioni di euro. Ma quali sono le proprietà della Corona, e come viene gestito il fiume di denaro che generano?
L'incoronazione di Re Carlo III è un avvenimento globale ed epocale che riguarda anche un immenso patrimonio immobiliare. Ne parla un interessante articolo de Il Sole 24 Ore a cura e firma di Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi {alertInfo}
La Corona reale inglese è seduta su un patrimonio di 20,6 miliardi di euro, poco meno del Pil dell'Honduras, e l'utile realizzato nel 2022 da tutte le proprietà è stato di 408 milioni, quasi quanto il Pil del Regno di Tonga.
Le ricchezze esentasse della
famiglia reale britannica sono concentrate principalmente nelle proprietà terriere, immobiliari e societarie che fanno capo a tre holding
"speciali", regolamentate per legge:
- le Proprietà della Corona (Crown
Estate),
- il Ducato di Cornovaglia
- Ducato di Lancaster.
A Re Carlo IIl va il 25% dei profitti di Crown Estate, che a marzo 2022 (quando era ancora viva la Regina Elisabetta II) erano di 356 milioni di euro. Con una integrazione prevista dalla legge, alla fine i Windsor hanno incassato 98,4 milioni oltre ai 23,9 provenienti dal Ducato di Lancaster. Al Principe William, erede al trono, va l'intero utile del Ducato di Cornovaglia, che è di circa 27 milioni.
Le proprietà della Corona
Come molti proprietari di appartamenti, anche Carlo III ha problemi
con i suoi inquilini e ora dovrà vedersela con un ex affittuario molto
più ricco di lui: il miliardario sudafricano Elon Musk.
Lo scorso gennaio la Crown Estate, che possiede
e amministra le Proprietà della Corona, ha fatto causa a Twitter per
non aver pagato l'affitto degli uffici
che occupava vicino a Piccadilly Circus. La Crown Estate possiede 242 immobili nella capitale del Regno Unito e tra questi c'è anche la sede fino a poco fa occupata dal social network di Musk.
Tutte le proprietà londinesi della
Corona sono concentrate nel West
End, l'area più lussuosa della capitale. L'intera Regent Street e metà di
St James's, il quartiere tra Pall Mall
e Piccadilly, sono controllati dalle
proprietà dei Windsor. Ma la famiglia reale possiede nel complesso
oltre l'1% del territorio della Gran
Bretagna, più di 202mila ettari.
I possedimenti dei Windsor sono
un vasto portafoglio di terreni e immobili che appartengono al monarca
regnante «per diritto della Corona»,
ma non sono proprietà privata di
Carlo III. II sovrano cede ogni anno le
entrate del patrimonio al Tesoro britannico in cambio di una sovvenzione che fino al 2017 era pari al 15% degli utili, ma che da quell'anno è stata
aumentata al 25%. Il re, dunque, non
potrà disporre dei beni che sono gestiti dalla Crown Estate, ma potrà beneficiare di una parte dei profitti.
La legge che regolamenta la "sovvenzione sovrana" garantisce, infatti, che in caso di riduzione dei profitti
della Crown Estate, la quota destinata al re non diminuisca. La sovvenzione sovrana per il 2022-23 è di 86,3
milioni di sterline (pari a 98,4 milioni
di curo), la stessa del 2021-22.
In sostanza, è come se ogni abitante della
Gran Bretagna versasse 1,29 sterline
(circa 1,5 euro) per il mantenimento
del re.
Negli ultimi dieci anni, le entrate versate all'Erario dalla Crown
Estate sono state pari 3 miliardi di
sterline (3,4 miliardi di euro).
Tra i suoi possedimenti rientrano metà delle coste del Regno Unito
e dei letti dei fiumi soggetti a maree
e tutti i fondali marini del Paese fino a 12 miglia nautiche.
E poi terreni agricoli, boschi e fattorie sparsi
nel territorio e la Windsor Estate,
incluso il Windsor Great Park, un
parco reale di oltre duemila ettari a
sud di Windsor, utilizzato per diverse scene dei film della saga di
Harry Potter.
Anche l'ippodromo di
Ascot fa parte del portafoglio della
Crown Estate. 150 parchi eolici offshore che soddisfano il 41% del
fabbisogno di elettricità delle abitazioni del Regno Unito sorgono sui
fondali di proprietà della Corona.
Il
valore attuale dei diritti sui fondali
è stimato in 5 miliardi di sterline
mentre sei nuove licenze potrebbero generare fino a 9 miliardi di sterline nei prossimi io anni.
Secondo l'ultimo bilancio chiuso
a marzo 2022, la Crown Estate ha
incassato 312,7 milioni di sterline,
pari a 365,6 milioni di euro. Si tratta
del 16% in più rispetto ai 269,3 milioni di sterline del periodo precedente. Ilvalore delle proprietà della
Corona è invece salito dell'8,3% rispetto al periodo 2020-2021 raggiungendo 15,6 miliardi di sterline
(17,8 miliardi di euro) mentre gli asset netti erano valutati 16,5 miliardi
di pound (18,8 miliardi di euro).
Le proprietà personali
Nel tesoro dei Windsor ci sono però
altri beni che la Corona possiede in
piena proprietà senza dover fare i
conti con leggi speciali. Carlo III ha
ereditato da Elisabetta Il le proprietà
di Sandringham e di Balmoral.
Sandringham è una residenza di campagna della famiglia reale nella contea
di Norfolk e appartiene ai Windsor
da più di 16o anni. L'intera tenuta è
stata valutata conservativamente 245 milioni di sterline, vale a dire circa 276 milioni di curo.
L'altro possedimento personale è il castello di
Balmoral, in Scozia, acquistato nel
1852 dal principe Alberto perla regina Vittoria, e circondato da boschi,
laghi, montagne. La proprietà è stata
valutata 210 milioni di sterline, cioè
237 milioni di curo. Il valore dei due
possedimenti personali di Carlo III
supera 500 milioni di euro.
II Ducato di Lancaster
È proprietà personale del monarca regnante (nonché Duca di Lancaster)
dal 1399 e non è soggetta all'imposta
sulle società perché non è un'entità
giuridica separata ai fini fiscali.
Tuttavia, Carlo III potrebbe seguire la scia di
Elisabetta II, pagando volontariamente le imposte sui redditi.
Il Ducato
possiede 18.248 ettari di terreno sud divisi in cinque aree: Cheshire, Lancashire, Southern, Staffordshire e
Yorkshire. Include castelli, immobili
(a partire da Londra), proprietà minerarie (cave di calcare, arenaria e gesso
per l'edilizia), una serie di uffici, proprietà commerciali e industriali in
aree strategiche del Paese.
Anche per questa regolamentata con una legge speciale, i conti
sono in ordine dopo la crisi legata al
Covid-19. L'avanzo netto è aumentato
nel 2021-2022 del 7,6% rispetto all'analogo periodo precedente: 23,9
milioni di sterline su un fatturato di
28,7 milioni (rispettivamente 26,7 e
32,3 milioni di euro). Il valore patrimoniale netto è aumentato de113,1%
a 652,8 milioni di sterline, vale a dire
736,6 milioni di euro.
II Ducato di Cornovaglia
Fu creato nel 1337 da Edoardo III
per fornire una rendita al figlio, il
principe Edoardo. Il duca di Cornovaglia non ha accesso al valore
del capitale del Ducato e paga l'imposta sul reddito sull'eccedenza di
reddito annuale che riceve dal Ducato. Il titolo appartiene al principe del Galles William, figlio maggiore di Carlo III. Sua moglie, è la duchessa di Cornovaglia.
Le proprietà sono sparse in 20
regioni inglesi e una gallese e
comprendono castelli, monumenti, 260 fattorie agricole e oltre
55mila ettari di terra affidati alla cura e alla gestione di 2.640 affittuari.
Nella lista, fin dal XIV secolo,
ci sono le Isole Scilly, un arcipelago a 45 chilometri dalla punta sudoccidentale della costa inglese.
Il principe di Galles, in qualità di
duca di Cornovaglia, ha diritto all'eccedenza delle entrate nette annuali
del Ducato. Non ha diritto ai proventi.o ai profitti derivanti dalla vendita di
beni strumentali, che vengono conservati nel Ducato per fornire reddito
ai futuri beneficiari.
Da marzo 2021 a
marzo 2022 l'utile è stato di 23,9 milioni di sterline (circa 27 milioni di euro), il fatturato di45 milioni di sterline, vale a dire 50,7 milioni di curo,
mentre il valore netto del patrimonio
era di oltre un miliardo di sterline (oltre 1,1 miliardi di curo).
Carlo e la famiglia reale, dunque,
non conoscono crisi né problemi legati all'inflazione. E così, nell'abbazia
di Westminster l'inno nazionale tonerà a cantare «God save the King». Dio
salvi il Re. Ma anche le sue finanze.
Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi per il Sole24Ore del 4/05-2023
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