In una società governata dal diritto la comunicazione è l'arma più forte. Cicerone seppe usarla in senso modernissimo per espandere e fidelizzare i propri follower, vincere le elezioni, scalare il potere e conquistare il consolato
"Nulla a mio parere è più insigne della capacità di avvincere con la parola l'attenzione degli uomini, guadagnarne il consenso, spingerli a piacimento dovunque e da dovunque distoglierli: questa sola capacità ha sempre avuto importanza ed è sempre prevalsa presso i popoli liberi e principalmente nelle comunità governate dalla pace e dall'ordine.... Proprio per questa ragione siamo superiori alle bestie: in quanto discorriamo tra noi"(De Oratore)
I romani avevano un'alta considerazione del diritto quale strumento di libertà e regolazione dei conflitti tra cittadini e sapevano che per ottenere dagli altri ciò che si desidera è necessario influenzarne emozioni e decisioni attraverso l'eloquenza, "l'arte di parlare bene". La stessa carriera politica di Cicerone è tutta basata sull'uso della parola. Forte dei successi in tribunale, divenne sempre più popolare e attrasse moltissimi sostenitori grazie ai quali affrontò e vinse innumerevoli campagne elettorali fino a conquistare la carica più alta: il consolato.
Clientes e patrones, i follower e gli influencer del passato
Il "cliens" era un cittadino romano di stato libero che si obbligava ad adempiere a una serie di obblighi nei confronti di un "patronus" a propria volta obbligato nei confronti del cliente in una relazione detta "patronato".
I patrones erano ricchi e influenti personaggi della Roma-bene che occupavano o ambivano a conquistare cariche elettive nelle istituzioni. I clientes, da parte loro, avevano bisogno di "arrotondare" il proprio reddito grazie alla generosità e al sostegno del loro patrono: avvocati con poche cause, artisti senza committenti, insegnanti con pochi alunni, "portaborse", faccendieri.
Tra le varie incombenze, i clientes si impegnavano a fare campagna elettorale per i loro patrones di cui erano - letteralmente - i follower: lo salutavano al mattino nell'anticamera della domus (da cui l'espressione: fare anticamera) e lo seguivano a piedi per le vie della città fino al foro o al tribunale cantandone le lodi, sostenendone le qualità, dandogli visibilità, invitando tutti a sostenerlo e a votarlo in occasioni delle prossime elezioni.
Un rapporto di fidelizzazione quotidiana
Se il cliente aveva bisogno di un "santo in paradiso" per sbarcare il lunario e migliorare la propria condizione economica e sociale, il patrono aveva bisogno del cliente - di tanti clienti! - per esprimere il proprio status e dimostrare a tutti di essere una persona con tanti "seguaci" sempre pornti a sostenerlo. Patroni-influencer e i clienti-follower erano uniti dalla fides (fede, fiducia) in un processo vero e propio di fidelizzazione reciproca quotidiana.La domus
Se oggi la relazione tra influencer e follower si alimenta online, la fidelizzazione tra patrones e clientes si sviluppava a partire dalla domus, un vero e proprio social network del passato.{alertInfo}
Cicerone: "Qualunque obiettivo vogliate raggiungere, affidatevi a un comunicatore!"
Già 2000 anni fa Cicerone esortava i suoi concittadini ad affidarsi ai professionisti della comunicazione perché sanno valorizzare, promuovere e creare consenso su qualunque argomento si applichino.
"Un discorso che infiammi o plachi sentimenti e passione - scrive Cicerone - è prerogativa dell'oratore. Le stesse scienze naturali e le discipline matematiche o mediche appartengono a coloro che le professano, ma se qualcuno volesse darne brillante esposizione dovrebbe ricorrere alla capacità dell'oratore... "
Ai giorni nostri "parlare bene" - cioè saper comunicare in modo seducente e persuasivo - resta la via principale per raggiungere un obiettivo attraverso il consenso di altre persone e richiede la padronanza del linguaggio e degli strumenti di comunicazione del presente.